Programma del viaggio e condizioni di partecipazione
Pax: partenza garantita con minimo 20 partecipanti. Prenotazione: entro 2 (due) mesi prima dalla data di partenza.
Il costo totale indicato è per persona ed include tutto quanto descritto nel programma; supplemento di euro 120,00 per persona per la camera singola; nessuna quota di partecipazione richiesta. Possibilità di essere accompagnati per tutta la durata del viaggio da un nostro docente storico: extra di euro 85,00 per persona.
Le quote comprendono: spostamenti in pullman per tutta la durata del tour, dal primo all'ultimo giorno; servizio guida-accompagnatore per l'intero periodo; trattamento di mezza pensione in hotel 2 stelle a Verdun o dintorni (Francia); visita ai principali siti storici come da programma di viaggio; iscrizione per tutto l'anno in corso all'Associazione Culturale Sulle orme della Storia; assicurazione medico-bagaglio.
Le quote non comprendono: volo A/R dall'aeroporto di partenza all'aeroporto di Bruxelles, bevande, mance, tutti gli ingressi non indicati, pasti non indicati, extra in genere e tutto quanto non espressamente indicato sul programma.
Extra quotabili su richiesta: volo A/R dall'aeroporto di partenza all'aeroporto di Bruxelles.
GIORNO 1 - Città di partenza/Verdun (Francia): ritrovo all'orario comunicato all'aeroporto di Bruxelles; inizio del tour ed incontro con la nostra guida-accompagnatore; partenza del pullman per Verdun e sistemazione in hotel; cena, serata libera e pernottamento.
GIORNO 2 - Verdun (Francia)/Verdun (Francia): prima colazione in hotel; visita al Monumento della Vittoria nel quale è conservato l'albo d'oro dei soldati francesi decorati ed alla Cittadella Sotterranea con i suoi 7 chilometri di gallerie sotterranee, visitabili con un trenino elettrico; sosta per il pranzo libero; a seguire visita al Memoriale di Verdun e al suo museo della Grande Guerra situato proprio sul campo di battaglia, al Forte di Vaux facente parte del sistema Séré de Rivières attorno alla piazzaforte di Verdun, alla Trincea delle baionette dove sarebbero stati sepolti da un'esplosione due battaglioni del 137° reggimento di fanteria francese ed al Forte di Souville posto a protezione della zone di Verdun con artiglieria da 155 mm; rientro in hotel; cena, serata libera e pernottamento.
GIORNO 3 - Verdun (Francia)/Verdun (Francia): prima colazione in hotel; partenza per il Forte di Douaumont utilizzato durante la battaglia e conquistato dai tedeschi; a seguire l'Ossario di Douaumont con le spoglie di circa 130.000 caduti francesi e tedeschi e la Collina del Mort Homme con il monumento dedicato alla 69a divisione di fanteria francese; sosta per il pranzo libero; nel pomeriggio visita a Quota 304 dove è presente un monumento alla memoria delle divisioni francesi che presero parte ai combattimenti, al Cimitero americano di guerra con i resti di circa 14.246 caduti e al Cimitero tedesco di guerra con i resti di 4.750 caduti; rientro in hotel; cena, serata libera e pernottamento.
GIORNO 4 - Verdun (Francia)/Verdun (Francia): prima colazione in hotel; mattina dedicata alla visita di Verdun e al suo centro storico; a seguire visita a bordo di un piccolo treno turistico alla scoperta dei principali quartieri storici; sosta per il pranzo libero; nel pomeriggio visita ad una zona del fronte ricca di resti e trincee ove si svolsero scontri con ampio utilizzo di mine per distruggere le linee avversarie; a seguire visita al villaggio tedesco di Camp Marguerre situato nelle retrovie del fronte durante la battaglia; rientro in hotel; cena, serata libera e pernottamento.
GIORNO 5 - Verdun (Francia)/Città di partenza: prima colazione in hotel; partenza del pullman per l'aeroporto di Bruxelles; commiato dalla nostra guida-accompagnatore e termine del tour.
VERDUN - IL CONTESTO STORICO.
Maggiori informazioni
Nel 1916 Verdun era una cittadina tranquilla, considerata inattaccabile dai comandi francesi, che videro le fortezze intorno alla città resistere efficacemente all'assedio dell'armata del Kronprinz durante l'attacco sulla Marna del 1914. Da ogni lato Verdun era circondata da ripide colline lambite dalla Mosa, presidiate da numerosi forti che avrebbero impedito, grazie ad un efficace tiro incrociato, qualunque avanzata nemica. Tecnicamente la città era il punto più forte dell'intero fronte francese, ma in pratica si sarebbe rivelato uno dei più deboli; questo perché la piazzaforte fu privata quasi completamente dei suoi pezzi d'artiglieria.
Durante la fase di preparazione il massimo sforzo dei tedeschi era assorbito dall'artiglieria: tutto il loro piano infatti si basava su un utilizzo massiccio di quest'arma. Il piano strategico prevedeva l'utilizzo dei cannoni pesanti che avrebbero avuto il compito di scavare un profondo vuoto nelle linee francesi che la fanteria tedesca avrebbe poi gradualmente occupato; sarebbero poi stati distrutti anche i flussi di rifornimento francesi grazie ad un costante e violento fuoco di sbarramento verso le retrovie, così da impedire eventuali contrattacchi organizzati. Era la più grande concentrazione di artiglieria mai vista fino ad allora. I pezzi affluivano da ogni parte e ad ogni ora: tra questi vi erano inoltre ben 13 mortai da 420 mm, 2 cannoni da marina a canna lunga da 380 mm, 17 mortai austriaci da 305 mm e un'enormità di pezzi da 210 mm e 150 mm a tiro rapido.
La mattina del 21 febbraio i serventi di uno dei cannoni da marina Krupp, per la prima volta dopo tanti giorni ricevettero l'atteso ordine: un primo proiettile da 380 mm venne sparato verso la città di Verdun, demolendo parte del palazzo vescovile. Altri colpi da 380 iniziarono a colpire inesorabili, centrando la stazione ferroviaria e i ponti fuori città: l'operazione Gericht era cominciata. Un bombardamento violento e preciso martellò per ore le linee francesi, distruggendo trinceramenti e linee telefoniche, e impedendo l'arrivo di qualsiasi rinforzo. Nel primo pomeriggio il bombardamento tedesco raggiunse la massima intensità, appena un'ora dopo partì l'attacco terrestre da parte della fanteria tedesca.
Il primo giorno di battaglia non sortì per i tedeschi l'effetto sperato; i francesi resistettero stoicamente. Per il 22 febbraio lo Stato maggiore tedesco non pose limiti all'avanzata che si sarebbe svolta con le stesse modalità del giorno precedente, bombardamento al mattino e attaccando la fanteria nel pomeriggio. Intorno alle 16.00 i tedeschi supportati dall'artiglieria conquistarono Haumont-près-Samogneux, creando il primo cuneo dentro le difese nemiche, ma il vero successo fu la conquista del Bois de Caures, dove incontrarono solo due battaglioni decimati di chasseurs a piedi francesi.
La situazione tra le linee francesi era pessima, il freddo imperversava e i ricoveri e le trincee erano state spazzate vie, le truppe erano demoralizzate e decimate, le linee di comunicazione distrutte, le strade interrotte e le ferrovie divelte mentre il servizio ambulanze impiegava in media 10 ore per percorrere 30 km. La situazione era quindi favorevole ai tedeschi, che però non si accorsero subito della situazione e non colsero l'opportunità di un possibile e decisivo sfondamento.
Il 25 febbraio Fort Douaumont venne preso di mira dal 24º reggimento del Brandeburgo e dal 12º reggimento granatieri. Il consueto bombardamento di annientamento iniziò alle 9.00 del mattino del 25 febbraio, e quando partì l'attacco della fanteria, in meno di 25 minuti il 2º battaglione del 24º reggimento raggiunse l'obiettivo avanzando di 1200 m facendo 200 prigionieri e sbaragliando le poche truppe nemiche rimaste in zona. Uno dei simboli francesi, cadde nel giro di un pomeriggio. Con la conquista del forte i tedeschi poterono ora contare su una posizione favorevole che gli permise di dominare il campo di battaglia nella sua interezza nonché di un rifugio dove organizzare postazioni per i feriti, ammassare le truppe e immagazzinare provviste armi e munizioni.
Le notizie della perdita di Fort Douaumont arrivarono velocemente anche al quartier generale francese, e come prima cosa Joffre acconsentì di inviare immediatamente a Verdun la 2a Armata fino ad allora lasciata in riserva, comandata dal generale Philippe Pétain. Giunto a Verdun si accorse subito che la situazione non era così disperata. Come prima cosa cancellò l'ordine di riconquista immediata di Douaumont; altri rinforzi erano inoltre in arrivo, così venne deciso di organizzare successivamente un contrattacco con mezzi migliori e più possibilità di riuscita. Il futuro maresciallo di Francia diede inoltre un grandissimo impulso nell'affrontare il problema delle comunicazioni e dei rifornimenti: in questo frangente nacque la Voie Sacrée, unica arteria che conduceva a Verdun e che sarebbe diventata la vitale via di rifornimento durante tutta la battaglia.
Malgrado l'iniziale impeto, l'attacco tedesco tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo si era lentamente impantanato anche per via del riassetto che Pétain dette alle linee del fronte, dove vennero portati numerosi pezzi d'artiglieria e migliaia di uomini, mentre i tedeschi si trovarono a dover avanzare in un terreno fangoso e sconvolto dai loro bombardamenti, che non consentiva di far avanzare i pesanti cannoni come la loro tattica prevedeva. Sfruttando l'indecisione nemica, le linee francesi si rinforzarono rendendo la battaglia in tutto e per tutto simile alle sanguinose offensive di logoramento che caratterizzarono il fronte occidentale.
Il primo attacco al Mort-Homme fu fermato praticamente alla partenza da un intenso sbarramento di artiglieria francese, e una prima conquista da parte tedesca del Bois de Corbeaux venne annullata dal contrattacco francese che si rimpossessò del bosco. Il 14 marzo un successivo attacco venne condotto dai tedeschi verso il Mort-Homme, la battaglia durò per alcuni giorni, ma sistematicamente come per i successivi due mesi, ondate di fanti tedeschi avanzarono in un terreno dilaniato dai loro bombardamenti preliminari per poi essere massacrati dalla risposta dell'artiglieria francese.
Su un'altura gemella a destra del Mort-Homme, la "Quota 304", i francesi sistemarono artiglieria e mitragliatrici, in modo tale da prendere sul fianco le avanzate tedesche e riuscendo ad immobilizzare qualunque avanzata nemica. I tedeschi decisero quindi di smettere i tentativi verso la Mort-Homme finché non si fossero impossessati di Quota 304. Il 20 marzo l'attacco dell'11a divisione bavarese ebbe un insperato successo conquistando alcune posizioni ai piedi delle due alture con limitate perdite, e catturando 2.825 francesi della 29a Divisione. I tedeschi continuarono ad avanzare, il 31 marzo cadde Malancourt, il 5 aprile Maucourt-sur-Orne e l'8 Béthincourt, mentre il 9 venne decisa una grossa offensiva lungo l'intero fronte di Verdun, su ambedue le rive della Mosa.
Il 3 maggio i tedeschi prepararono un nuovo e forse decisivo attacco, vennero posizionati oltre 500 pezzi d'artiglieria su un fronte di meno di 2 km che martellarono le linee francesi per oltre due giorni, causando tra le file francesi terribili perdite. Dopo tre giorni di combattimenti i tedeschi occuparono Quota 304. Da lì, alla fine di maggio conquistarono tutto il Mort-Homme e il villaggio di Cumières-le-Mort-Homme.
Nei successivi tre mesi le avanzate da entrambe le parti furono minime al costo di perdite gravissime. Nella riva destra appunto, i combattimenti si svolsero per tutto il periodo in una piccola zona, chiamata il "quadrilatero della morte" a sud di Fort Douaumont, dove i soldati cadevano a migliaia per un tira e molla da entrambe le parti che non superò mai i 1.000 m di avanzata.
Il 1 giugno partì l'attacco alle trincee difensive del forte di Vaux, che furono sopraffatte interamente il giorno dopo, mentre un terribile fuoco di sbarramento tedesco pioveva sul forte. All'alba del 2 giugno la 50ª Divisione iniziò immediatamente l'attacco verso il forte; alle 5.00 del mattino uno dei più importanti capisaldi del forte cadde in mano tedesca e dopo ore di duri combattimenti nel pomeriggio ormai le strutture esterne del forte erano in mano tedesca. I combattimenti si spostarono quindi all'interno, tra le buie gallerie del forte. Il 4 giugno Robert Nivelle ordinò un immediato contrattacco contro gli occupanti di Fort Vaux, ma senza esito. In aiuto dei francesi intervenne però la batteria da 155 mm del forte di Souville, che colpì duramente i tedeschi. Ma il 7 giugno i francesi, oramai senz'acqua e praticamente lasciati isolati dal resto dell'esercito, non riuscirono più a resistere e si arresero.
Per i tedeschi non rimaneva altro che conquistare l'ultimo caposaldo, il forte di Souville, per spalancare la strada verso Verdun. L'attacco iniziale fu micidiale, i tedeschi per l'occasione utilizzarono un nuovo gas che le maschere francesi non riuscivano a filtrare, il fosgene, che intossicò all'istante quasi 1.600 soldati e permise ai tedeschi di avanzare per quasi 2 chilometri prima di essere fermati dalla reazione francese. L'ultimo tentativo tedesco di conquistare Verdun fallì con perdite elevate e da lì a pochi giorni Erich von Falkenhayn dovette fronteggiare l'imponente offensiva anglo-francese sulla Somme.
Ad ottobre l'andamento della battaglia sarebbe però drasticamente cambiato. I francesi cominciarono a preparare una serie di offensive su larga scala. Il 19 ottobre partì un poderoso bombardamento preliminare francese che per tre giorni sconvolse le linee tedesche, avvalendosi fino a mezzogiorno del 23 di giganteschi pezzi da 400 mm della Schneider-Creusot che martellarono Douaumont.
Il mattino del 24 ottobre incominciò l'attacco francese, le poche batterie tedesche rimaste non poterono aprire il fuoco, Fleury e l'Ouvrage de Thiaumont caddero in pochi minuti, e avanzarono con una tale rapidità da cogliere le truppe nemiche del tutto impreparate. Douaumont fu riconquistato in giornata. Il 2 novembre cadde anche il forte di Vaux, sotto l'attacco della 2a Armata francese, e il 15 dicembre partì il secondo e sanguinoso ultimo attacco francese. L'esercito francese avanzò di circa 3 km oltre un Douaumont devastato e riconquistò anche parecchie delle posizioni perdute in febbraio.
La battaglia di Verdun verso la fine di dicembre 1916, era tecnicamente terminata. Il segno che la battaglia di Verdun lasciò sull'esercito francese fu indelebile, i sette-decimi degli effettivi passarono per il fronte di Verdun; la Francia zoppicò per tutto il 1917, portando a termine solo piccole e limitate offensive e passando simbolicamente il peso dell'attacco sul fronte occidentale agli inglesi prima e agli americani poi, mettendo il proprio sulla difensiva. Le perdite furono spaventose: da 400.000 a 542.000 fra morti, feriti e dispersi per l'esercito francese, da 355.000 a 434.000 fra morti, feriti e dispersi per l'esercito tedesco.
VERDUN - LE METE PROPOSTE.
Maggiori informazioni
A) Monumento della Vittoria
: il Monumento della Vittoria a Verdun domina Avenue de la Victoire e fu eretto nel 1929; nella cripta ricavata alla base dell'imponente torre e sovrastata dalla statua armata, è conservato l'albo d'oro dei soldati francesi e americani decorati in questa zona durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
B) Cittadella sotterranea
: la Cittadella sotterranea a Verdun sono in realtà circa 7 chilometri di gallerie sotterranee utilizzate durante la Grande Guerra come ricoveri, ospedali, cucine e depositi; oggi sono visitabili con un trenino elettrico ed all'interno è possibile visitare un bellissimo museo vivente.
C) Memoriale di Verdun
: a Fleury troviamo il Memoriale di Verdun, ricchissimo museo della Grande Guerra situato proprio sul campo di battaglia presso il paese di Fleury-Devant-Douaumont, completamente cancellato durante la battaglia; in zona sono visitabili anche i resti del villaggio completamente distrutto durante i combattimenti.
D) Ossario di Douaumont
: l'Ossario di Douaumont ospita le spoglie di ben 130.000 caduti, fra francesi e tedeschi; la costruzione iniziò nel 1920 e solo nel 1932 fu possibile aprirne finalmente le porte al pubblico. La torre di 46 metri d'altezza è a forma di proiettile e vuol ricordare l'impugnatura di una spada conficcata nel suolo francese. A causa dell'impressionante quantità di caduti non identificabili, all'interno dell'ossario si trovano moltissime tombe comuni che identificano esclusivamente le zone in cui furono ritrovati i resti.
E) Forte di Douaumont
: nel Forte di Douaumont è oggi possibile visitare l'installazione sotterranea, dove è ancora presente il potentissimo cannone da 155 mm., la cisterna di raccolta dell'acqua piovana ed il tumulo funerario realizzato in una galleria del forte per ricordare le 679 vittime tedesche causate da un'accidentale deflagrazione di un deposito munizioni sotterraneo.
F) Fort di Vaux
: il Fort di Vaux fu teatro dell'epica resistenza della sua guarnigione francese e faceva parte della cintura difensiva intorno alla cittadina di Verdun; dalla cima si gode una bella vista sull'ossario, il cimitero e il forte di Douaumont, i pendii della Mosa e la pianura di Woëvre.
G) Trincea delle Baionette
: la Trincea delle Baionette è un monumento dedicato a due battaglioni del 137° reggimento di fanteria francese sepolti vivi durante un intenso bombardamento tedesco; caratteristica particolare della realizzazione è data dal fatto che le baionette spuntano ancora dalle trincee seppellite dal fango e dai detriti.
H) Collina del Mort Homme
: la Collina del Mort Homme è una collina segnata dalle gravi e devastanti ferite di un continuo bombardamento tedesco, mirato a far crollare le linee francesi sul lato sinistro della Mosa. Al centro dell'altura si erge uno scheletro, un monumento commemorativo alla 69a divisione di fanteria francese che, con il suo sangue, contribuì principalmente a bloccare l'avanzata tedesca.
I) Quota 304
: Quota 304 è raggiungibile dalla collina del Mort Homme e fu teatro di violenti scontri durante gli ultimi mesi della battaglia di Verdun. Questa zona venne talmente martoriata da scontri all'arma bianca e continui ed intensi bombardamenti che sul finire della battaglia fu addirittura impossibile riprenderla e occuparla per entrambe le fazioni in lotta. Sulla sommità della quota è presente un monumento alla memoria che riporta il numero identificativo delle divisioni di fanteria francesi che parteciparono a questi scontri.
L) Cimitero americano
: il Cimitero americano di Romagne-sous-Montfaucon è quello più grande presente in Europa e qui riposano le salme di ben 14.246 soldati. E' stato istituito il 14 ottobre 1918 in un area catturata dalla 32a Divisione americana.
M) Zona di Vauquois
: la Zona di Vauquois è un'area del vecchio fronte ove sorgeva un piccolo villaggio e nella quale fu più evidente e devastante la guerra di mine portata avanti dai contendenti per distruggere le opposte trincee; sono oggi visitabili i numerosissimi resti (camminamenti, grotte, ostacoli naturali e non, ecc.).
N) Forte di Souville
: il Forte di Souville faceva anch'esso parte della struttura difensiva posta intorno alla cittadina di Verdun; era armato di bocche da fuoco da 155 mm. e concorse in più riprese a bloccare gli attacchi e le avanzate delle truppe tedesche.
O) Camp Marguerre
: Camp Marguerre è tutt'oggi un'importantissima testimonianza della Grande Guerra, in quanto fu utilizzato dai tedeschi come campo attrezzato nelle retrovie e consente
P) Cimitero tedesco
: infine nel Cimitero tedesco di Azannes-et-Soumazannes riposano le salme di 4.750 soldati.
Tutte le immagini presenti nel sito sono di nostra proprietà o inviateci dai nostri collaboratori o sono immagini di pubblico dominio. Qualora qualcuno ci comunicasse di possederne legittimamente i diritti di riproduzione, provvederemo all'immediata rimozione dal sito.